I MERCATI FINANZIARI SONO PREVEDIBILI E BUFFETT NON È UN GENIO

Warren Buffett, uno dei più grandi investitori di tutti i tempi, è un genio. Prevedere i mercati finanziari è impossibile secondo tutti (o quasi) gli osservatori di mercato.  Guadagnare in borsa è molto difficile e solo per esperti che la seguono ogni giorno. Tre affermazioni che, come dimostrerò nel seguente articolo, sono quasi completamente FALSE!

I mercati finanziari sono diversi e spaziano dalle obbligazioni, alle azioni, alle valute ecc. Restringiamo il campo al solo mercato azionario e precisamente all’indice S&P500 e andiamo a scoprire alcune cose che Warren Buffet ha capito da tempo.

Se guardiamo a un grafico dell’S&P500 negli ultimi 200 anni, su scala logaritmica, notiamo che esso si presenta quasi come una linea retta con un’inclinazione a circa 45 gradi. In statistica esiste un parametro nelle regressioni, chiamato R-quadro che cerca di misurare quanto una variabile sia dipendente da un’altra. Un R-quadro pari a 0 indica che non esiste alcun legame tra due variabili mentre un valore pari ad 1 sta a indicare una dipendenza diretta di causa-effetto tra una variabile e l’altra. Ebbene, anche senza misurarla, su un periodo così lungo, notiamo come questo sia indubbiamente molto più vicino ad 1 che a 0. Ho effettuato una misurazione su base mensile non-logaritmica negli ultimi 40 anni, giusto per considerare un periodo lavorativo in cui potrei investire (ad esempio per pensione o eredità), ed è uscito fuori un R-quadro di 0,85 nonostante ci siano state le forti correzioni nel 2000 e nel 2009. Questo sta a significare che esiste una correlazione molto forte tra il passare del tempo e l’incremento del valore dell’indice, un lento e inesorabile trend al rialzo.

Circa un anno fa, quando fu chiesto a Buffet di scegliere tra un investimento sull’azionario e quello su obbligazioni per i successivi dieci anni, rispose che ci avrebbe messo solo un secondo a scegliere l’S&P500. Un indovino? Un mago? Se guardiamo alle statistiche per decenni dal 1926 al 1935, dal 1936 al 1945 e così via notiamo come in tutte le decadi il rendimento dell’S&P500 è stato superiore a quello dei governativi americani, con una media annuale del 10% per l’S&P e di 5% per titoli governativi.

Una delle fasi celebri di Buffet è la seguente: “acquisto come se dovessero chiudere la borsa domani e non riaprirla per i prossimi cinque anni”. Se guardiamo alle statistiche su un periodo di 5 anni, solo nel 13% dei casi i rendimenti annuali alla fine sono stati negativi e se estendiamo il periodo ad un arco temporale di 10 anni meno del 5% dei casi presenta un periodo in perdita e comunque anche in questi casi la perdita è assai contenuta. Se dovessimo poi guardare alle statistiche per singolo anno, quasi nel 75% dei casi l’indice S&P500 termina in territorio positivo.

Buffet è un genio? No solamente un bravo storico.

I mercati finanziari sono imprevedibili? Sicuramente alcuni lo sono ma l’S&P500 mi sembra abbastanza prevedibile, tanto più se estendiamo il nostro orizzonte temporale.

Guadagnare in borsa è molto difficile e solo per esperti che la seguono ogni giorno?  Si è molto difficile farlo su certi mercati soprattutto su un orizzonte temporale limitato, molto meno se allungo il periodo temporale. Inoltre ci sono indubbiamente momenti e mercati più favorevoli per investire rispetto ad altri.

Esiste un metodo d’investimento semplice ed efficace per tutte le stagioni? Esiste ma ne parlerò in un prossimo articolo. Stay  tuned.

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